Misure “istantanee” e accurate anche sotto il sole per valide acquisizioni in mobilitá. La soluzione di MeteoTracker
Se però il sensore è ben schermato, cala drasticamente anche la ventilazione e con essa la velocità di misura, perdendo così la capacità di rilevare le brusche variazioni di temperature che si incontrano in mobilità.
Viceversa, se il sensore è ben esposto all’aria sarà la schermatura, e con essa l’accuratezza, ad esser sacrificata.
È questo il conflitto di requisiti che rende assai complicato effettuare valide misure in mobilità della temperatura dell’aria. Il multi-sensore MeteoTracker lo risolve con un sistema brevettato in cui la radiazione solare non viene contrastata ma gestita, eliminando così la necessità di schermare il sensore e lasciando dunque campo aperto a una piena ventilazione del sensore di temperatura.
Facciamo un passo indietro.
La grandezza fisica è la stessa – la temperatura dell’aria – ma quando si passa da misure da fermo (stazioni fisse) a misure in mobilità la sua natura cambia sensibilmente: non più un parametro che varia lentamente nel tempo bensì una grandezza che in pochi secondi può subire oscillazioni anche di 10° C.
La rapidità di misura (la velocità nel rilevare un cambiamento nella grandezza misurata) è dunque un requisito fondamentale per non incorrere in dati di scarsa qualità, se non totalmente errati.
Una sessione da noi effettuata il gennaio scorso lo dimostra: mentre MeteoTracker rilevava 10.2° C di variazione (da +4.9°C a – 5.3° C) in 400 m di strada (tempo di percorrenza 37 secondi), il termometro dell’auto registrava Continue reading »